Matera, alla scoperta della città dei sassi

Arroccata sul bordo di un canyon profondo in Basilicata, Matera si svela agli occhi del viaggiatore come una visione di altri tempi. La città dei Sassi emerge infatti dalla roccia calcarea come se fosse stata scolpita dagli elementi stessi, con abitazioni sovrapposte che creano un labirinto di scale, vicoli e terrazze.

La prima impressione del viaggiatore è quella di osservare un presepe vivente, dove il tempo sembra essersi fermato. I tetti di alcune case fungono da strade per quelle soprastanti, creando un’architettura organica unica al mondo che riflette una perfetta simbiosi tra natura e intervento umano.

Tremila anni di storia da scoprire

Ciò che rende Matera veramente eccezionale è la sua continuità abitativa. Le prime testimonianze di insediamenti umani risalgono al Paleolitico, facendo di questo luogo uno degli insediamenti continuativamente abitati più antichi del mondo.

I Sassi sono un sistema abitativo rupestre evoluto attraverso i millenni. Le case-grotta, scavate nel morbido tufo, conservano ancora oggi sistemi ingegnosi di raccolta dell’acqua piovana e di gestione degli spazi che dimostrano come i nostri antenati fossero già maestri della sostenibilità e dell’adattamento ambientale.

La città è Patrimonio UNESCO

La storia recente di Matera racconta una parabola straordinaria. Negli anni ’50, lo scrittore Carlo Levi definì le condizioni di vita nei Sassi come “la vergogna d’Italia”. Il governo italiano fu costretto a evacuare forzatamente migliaia di abitanti dalle loro dimore rupestri, considerate insalubri e inadeguate alla vita moderna.

I Sassi divennero una città fantasma, abbandonata e dimenticata. La rinascita iniziò lentamente negli anni ’80, quando artisti e visionari cominciarono a recuperare gli antichi spazi. Nel 1993, l’UNESCO riconobbe il valore universale di questo patrimonio culturale, inserendo i Sassi nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità.

Capitale Europea della Cultura 2019

Il culmine della rinascita materana è arrivato con la nomina a Capitale Europea della Cultura nel 2019. Il riconoscimento ha catapultato Matera sotto i riflettori internazionali, attirando investimenti, restauri e un nuovo flusso di visitatori. La città ha saputo trasformare la sua unicità in un modello di sviluppo culturale sostenibile.

Le antiche case-grotta oggi ospitano boutique hotel, ristoranti che reinterpretano la cucina lucana, gallerie d’arte e botteghe artigiane dove si producono i tradizionali fischietti in terracotta e oggetti in cartapesta.

La suggestione visiva di Matera non è sfuggita al mondo del cinema. Registi come Pier Paolo Pasolini, Mel Gibson e Patty Jenkins hanno scelto questi scenari per ambientare rispettivamente “Il Vangelo secondo Matteo”, “La Passione di Cristo” e scene di “Wonder Woman”. La somiglianza con i paesaggi della Terra Santa ha reso Matera la location perfetta per film biblici. Ma oltre al cinema, la città è impregnata di una spiritualità autentica, testimoniata dalle oltre 150 chiese rupestri disseminate nel territorio, decorate con affreschi bizantini che raccontano storie di fede e devozione popolare.

Quale futuro per Matera

Oggi Matera è un luogo della cultura che si trova in equilibrio tra conservazione e innovazione. La sfida principale è mantenere l’autenticità del luogo mentre si accolgono i benefici del turismo e della modernità. I materani, orgogliosi della loro identità recuperata, lavorano per creare un modello di sviluppo che non snaturalizzi l’anima della città. Progetti di agricoltura urbana, recupero delle antiche tecniche di raccolta dell’acqua e iniziative culturali che coinvolgono la comunità locale dimostrano come Matera non sia solo un museo a cielo aperto, ma un organismo vivente capace di reinventarsi rimanendo fedele alle proprie radici.

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